Parini in chiave nuova.
In contrapposizione ad una visione “statica” di Parini, fissata alla conoscenza della sua vita e delle suo opere, possiamo inserire l’autore in un contesto moderno e trarre spunto dai suoi insegnamenti più concreti, volti a promuovere 👇🏻
«la fondazione morale e civile di una libera società italiana».
Nonostante la salubrità dell’aria di Parini sia stata composta nella seconda metà del Settecento, affronta un tema di grande attualità e importanza: l’inquinamento.
Contrapposizione campagna-città.
Concetto chiave del componimento è la contrapposizione campagna-città, con la denuncia della civiltà moderna come minaccia alla salute pubblica: l’autore, in particolare, fa riferimento alla campagna brianzola che circondava il suo paese nativo, Bosisio, che presenta con una descrizione secondo cui queste erano luoghi piacevoli ed idilliaci, abitati da allegre persone in stretto contatto con la natura.
La Campagna:
Presenta la campagna come “pura”, non contaminata dall’influenza umana, un luogo caratterizzato da laghi, colline e campi, con aria e acqua non inquinate e raccolti sani.
La Città.
Al contrario, la città, in particolare Milano, era stata degradata dall’uomo; era un posto sporco e malsano a causa dei fanghi puzzolenti provenienti dai campi, piena di rifiuti, letame, carcasse di animali abbandonati per le strade.
E’ importante sottolineare come la città è per lui stata degradata proprio dall’uomo, il quale, incurante dell’igiene, era impegnato solo nella costante ricerca del profitto privato.
In particolare gli imprenditori agricoli, che, egoisticamente, hanno esteso fino alle porte della città le coltivazioni richiedenti l’allagamento dei terreni, con conseguente aumento di umidità e malaria.
Parini si pone quindi contro l’avarizia, la pigrizia e l’eccessivo lusso a cui gli uomini milanesi del suo tempo erano soliti ambire, provocando un danno comune, in quanto tutti respirano la stesa aria.